giovedì 17 settembre 2009

Pronti, via!

La mascotte Lola dell'atletica asi veneto Pronti, via!
Sabato e domenica è in scena, nel bellissimo stadio fiorentino “Luigi Ridolfi”, la finale nazionale dei Campionati di Società Master su pista. L'evento tanto atteso da molti master, quello dove lo spirito di squadra si esprime allo stato più puro e limpido. In palio l'ambito titolo di squadra campione d'Italia e tanti scudetti tricolore da cucire sulle magliette dei vincitori per la stagione successiva. Ma va in scena soprattutto la voglia di giocare, di fare squadra, di fare gruppo per quasi 900 atleti, dai 35 ai 95 anni, in rappresentanza di 34 formazioni maschili e 28 femminili ammesse alla finale.

Il regolamento di questa manifestazione viene spesso criticato, le tabelle di punteggio di riferimento utilizzate sono sicuramente migliorabili perché favoriscono alcune categorie rispetto ad altre ma... è una manifestazione unica, che tanti master all'estero ci invidiano. Non ho ancora trovato una nazione che disputi un campionato di società master come il nostro, e di questo possiamo essere orgogliosi.

A difendere il titolo ci sarà l'Olimpia Amatori Rimini tra gli uomini, a cui lo scorso anno un deplorevole errore della segreteria nell'inserire nel sistema i risultati delle staffette 4x400 ha negato alla squadra la gioia i festeggiare sul campo. In campo femminile le atlete campionesse d'Italia 2008 della Capidoglio Palatino sono migrate nella nuova formazione della Romatletica. Per l'inossidabile Anna Micheletti e per le atlete del suo gruppo si tratta di un dominio di dura da 7 anni, periodo nel quale hanno vestito le maglie di 4 diverse società.

Il regolamento 2009 ha ripristinato la possibilità delle squadre di schierare 2 atleti per ogni gara, con grande gioia delle squadre più numerose che potranno coinvolgere più atleti. Senza per questo penalizzare troppo le società più piccole perché nella classifica di società rientrerà solo il miglior piazzamento di ogni gara. Delle 15 gare in programma verranno scartate le due con il punteggio più basso, regalando un po' di tranquillità alle squadre di fronte agli imprevisti che incombono sempre come spade di Damocle tra gli over 35.

Su tutto dominano le tabelle di punteggio Fidal 2007, scartabellate da ogni squadra con cura, quasi da perderci la testa, al fine di schierare la formazione più competitiva. Sono le tabelle che permettono di assegnare un punteggio ad ogni risultato, rapportato alla fascia di età di appartenenza, al fine di stilare una classifica unica per ogni gara. Sono la chiave di conversione che ribalta la classifica per prestazione e la trasforma in una classifica per punteggio, nella quale il primo si ritrova con 100 punti, il secondo con 99 e così via. A questo si aggiunge poi la regola tutta italiana (non contemplata dai regolamenti master internazionali) per la quale la categoria di appartenenza della staffetta viene assegnata in base (un momento, ce la posso fare..) alla media degli anni che gli atleti compiono nell'anno. Solo chi l'ha provato sa cosa significa perdersi nelle combinazioni dei vari atleti della squadra al fine di trovare la fascia d'età più favorevole in rapporto al risultato previsto. Un vero e proprio rompicapo!

Ma questi sono aspetti di strategia, normalmente seguiti solo da una o due persone all'interno di una squadra. Per tutti gli altri, i “convocati”, che spesso ignorano i macchinosi meccanismi che regolano questi campionati, c'è soprattutto la gioia di esserci, di poter partecipare a questa manifestazione imperdibile. Ad inizio anno ci si segna in agenda i week end della fase regionale e della fase nazionale. Ci si organizza per essere liberi, pianificando ferie o permessi, sistemando i figli o facendosi accompagnare dalla famiglia. Alcune società hanno la possibilità di finanziarsi la trasferta tramite gli sponsor, per altre l'autofinanziamento è d'obbligo. C'è chi si trova a disputare “la propria” gara, quella per la quale si è preparato tutto l'anno. C'è chi invece per esigenze di società e di “copertura” si trova ad improvvisare una specialità nuova. C'è chi arriva in perfetta forma, pronto a siglare qualche primato italiano, e chi, pur acciaccato, si presenta alla partenza o in pedana per puro spirito di squadra e perché sa che comunque, anche quella prestazione poco “dignitosa” puo' essere molto importante per la propria società. Per me questi sono i “piccoli eroi” dei campionati di società. Come Isabella, classe 1949, alla quale lo scorso anno chiedemmo se fosse disposta a “coprire” la gara del giavellotto. Ricordo quando con sguardo preoccupato mi chiese “ma cos'è il giavellotto?”, lei che da pochi anni macinava solo gare su strada. Disse alla fine di si, allenandosi nelle settimane precedenti alla gara con una applicazione e un impegno commoventi..

E poi si fa gruppo, si lasciano a casa problemi e difficoltà, e per un week end si è protagonisti tutti insieme. Ed una gioia condivisa regala molto di più di una gioia individuale... Sono i nostri giochi di squadra, i nostri “giochi senza frontiere”, come mi ha detto poco fa un master che ho incontrato in pista. E allora via, con le nostre mascotte di peluche che rappresentano gli animali più vari, l'atleta trombettista che suona la carica, gli striscioni e le urla di incitazione. E l'età resta solo un numerino riportato a fianco ad un risultato, perché noi, in gara, la dimentichiamo...

Il mio augurio è che queste due giornate vengano vissute da tutti con grande spirito sportivo, di rispetto dell'avversario e di amicizia, valori che nell'ambito master non possono e non devono mai mancare. Un grosso in bocca al lupo e un sorriso a tutte le squadre in gara!

News di Rosa Marchi per Webatletica.it


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